La denominazione di origine controllata dei vini Merlara è frutto della collaborazione e dell’impegno dei soci del consorzio nell’innovazione continua sia dal punto di vista delle tecniche vitivinicole, sia per quanto riguarda le strategie commerciali. Per il resto, è la natura che da vita ad una terra fertile e generosa, originatasi nei secoli dall’incedere ora lento e pacifico, ora irruento e impetuoso, dei fiumi Adige e Fratta.
Il consorzio di tutela dei vini Merlara doc si pone come un polo accentratore di conoscenze e perizie agronomiche per la coltivazione della vite, per la gestione delle produzioni e la commercializzazione dei vini. E’ a partire dagli anni ’90 che inizia il percorso di ammodernamento della cantina cooperativa per riuscire a valorizzare al meglio le produzioni enologiche di tutta l’area e a promuovere la nascita della denominazione, regolata da un severo disciplinare. Una rotta tracciata prima dalla denominazione di origine controllata, approvata con Decreto Presidenziale del 13 luglio 2000, e, successivamente, il 26 gennaio 2001, dalla costituzione del rispettivo Consorzio di tutela, che coordina i soci impegnati nella viticoltura dei circa 500 ettari, che complessivamente danno origine alla doc. Poi, nel dicembre 2008, è stata introdotta anche la modifica al disciplinare di produzione della Doc Merlara, che apporta sostanziali modifiche e nuove tipologie, per meglio sintonizzarsi alla competizione con altre ben più blasonate realtà vinicole, che, tuttavia, non impensieriscono certamente i soci del consorzio.
I vini di Merlara, infatti, sono prodotti nell’area padano veneta, da sempre caratterizzata dalla presenza della vite e della sua coltivazione, fin dal X secolo, ma che negli ultimi decenni ha conosciuto un rapido e importante sviluppo, adeguandosi rapidamente alle esigenze dei tempi e del mercato. Il consorzio, inserito nel Gruppo Collis, è guidato dal presidente Luigino De Togni e dal direttore Consorzio Tutela Vini Soave Aldo Lorenzoni, e si compone di un competente e professionale staff. Il suo percorso di crescita inizia dall’assistenza alle aziende durante la riconversione dei vecchi vigneti, per puntare a una sempre maggiore qualità produttiva, raggiunta con ampia soddisfazione di ogni consorziato e riconosciuta da importanti piazze quali, ad esempio, l’internazionale Vinitaly o il Tecnobar&Food. Il Merlara Doc, infatti, ha partecipato a concorsi di livello internazionale. Sono state occasioni in cui il Merlara Doc è riuscito a catturare l’attenzione non solo degli esperti ma anche di un pubblico più vasto, che riconosce dall’etichetta la traduzione di una vitivinicoltura di successo, caratterizzata dalla voglia di competere ad alti livelli nel non facile mondo dell’enologia italiana e internazionale. Per questo, oltre alla struttura di trasformazione, sono stati creati nuovi spazi commerciali, più adatti ad una produzione migliore, più pregiata e meglio remunerata.
Le imprese vitivinicole hanno così riacquistato fiducia ed hanno visto reali prospettive di sviluppo nel continuare a coltivare con passione queste terre, dove centinaia di vignaioli si sono trasformati in moderni imprenditori adottando metodiche d’avanguardia, pur nel rispetto delle antiche tradizioni. Le varietà tradizionali del luogo sono Malvasia, Raboso e Marzemino, che fungono da grandi catalizzatori per la Doc Merlara. Recentemente, poi, è stato privilegiato il Glera, che, come vino a denominazione di origine controllata, non si era potuto produrre se non dopo il 2009. Meritano di essere menzionati Riesling, Refosco, Chardonnay e i tagli bordolesi, ben rappresentati da Merlot e Cabernet, non meno importanti degli Igp del Veneto, quali il Pinot grigio e la Malvasia per il passito.
Una produzione, dunque, che sa coniugare passato e tradizione con innovazione e sapiente attenzione per la continua evoluzione dei gusti e dei palati, anche ben oltre i confini padani e nazionali.
Merlara DOC: la qualità nella tradizione vitivinicola
La denominazione di origine controllata dei vini Merlara è frutto della collaborazione e dell’impegno dei soci del consorzio nell’innovazione continua sia dal punto di vista delle tecniche vitivinicole, sia per quanto riguarda le strategie commerciali.